Gli stereotipi legati alle nazionalità sono molto divertenti, perchè sintetizzano in modo molto grossolano le caratteristiche dei diversi popoli. Inoltre influenzano il modo di pensare e anche quello di parlare producendo curiosi modi di dire che entrano nelle abitudini popolari.
Quindi, se i francesi (secondo se stessi) sono persone che sanno sbrogliarsela, indisciplinate e colte, gli inglesi agiscono con “fair-play”, ma sono un po’ freddi e pragmatici. Gli italiani, si sa, mangiano solo pasta e pizza, sono fin troppo creativi e inaffidabili, mentre i tedeschi sono molto disciplinati, piuttosto marziali, ma anche melomani… e si rimpinzano di birra e wurstel.
Ma sapete cosa dicono i francesi di chi parla male la loro lingua? Che parla come “una vacca spagnola”. In realtà questo modo di dire nasce da un errato modo di tramandare le parole, perchè in origine non aveva nulla a che vedere con le vacche; l’espressione usata era infatti parler comme un Basque l’espagnol (parlare lo spagnolo come un basco) in base al fatto che si riteneva che i Baschi parlassero un cattivo spagnolo. Con gli anni la parola vache si sarebbe sostituita a Basque.
Una persona che è spesso bersaglio di insulti è una “testa di turco”. Si dice così, infatti, di una persona sulla quale vengono fatte ricadere tutte le colpe o le responsabilità altrui, una specie di “caprio espiatorio”. La locuzione trae origine dal fatto che, nei tempi andati, i cavalieri si esercitavano al combattimento contro un fantoccio girevole, raffigurante il nemico, che aveva i lineamenti di un turco. Anche nei baracconi delle fiere, per molto tempo, delle teste raffiguranti un turco con il turbante vennero adoperate per il tiro al bersaglio. Ma perché proprio la testa di un turco? Perché i turchi erano dei guerrieri temutissimi per la loro ferocia tanto che l’esclamazione “mamma li turchi!” è arrivata fino ai nostri giorni.
Non solo i popoli, ma le nazioni stesse possono essere legate a originali locuzioni o detti divenuti poi celebri nel tempo.
Se non si guadagnano molti soldi, ad esempio, si dice “non è il Perù”! Tutto questo deriva dal fatto che nell’immaginario collettivo il Perù era la terra dell’oro e della ricchezza: c’est pas le Pérou (il ne cade nella lingua colloquiale) significa quindi “non è l’Eldorado”, ovvero “non c’è molto da guadagnare”.
Come dimenticare infine il pensiero dell’illustre enciclopedista e matematico D’Alembert, secondo cui “La Germania è fatta per viaggiarci, l’Italia per soggiornarci, l’Inghilterra per pensarci e la Francia per viverci“.