Curioso il fenomeno della commistione italiano-inglese! Le due lingue si sono scambiate nel tempo delle parole, naturalizzandole nel passaggio. Il termine itangliano è stato coniato per indicare un italiano caratterizzato dalla massiccia presenza di anglicismi.
Negli ultimi decenni il bacino d’utenza passiva e attiva dell’inglese è andato ampliandosi per cause diverse: una maggiore presenza nei programmi scolastici, una maggiore esposizione al suo uso per turismo e relazioni sociali, una larga diffusione di TV satellitari, Internet e nuove tecnologie. Ciascuno di questi settori ha portato, accanto ai grandi cambiamenti sociali, il proprio contributo lessicale: i film si vedono al Warner [Village], ai convegni ci si interroga sulla funzione pedagogica dei social network, gli studenti imparano laptop alla mano, cercando i migliori punti wireless, e nel tardo pomeriggio ci piace concederci un’happy hour.
Quando salviamo un file parliamo due volte itangliano: non solo impieghiamo la parola file invece di documento, ma anche il senso di “archiviare”, prima sconosciuto a salvare, lo stiamo in realtà mutuando da quello inglese di to save. Ci sono poi delle parole inglesi che vengono impiegate in modo diverso rispetto alla loro origine. Per non incappare in errori grossolani, quali chiedere dov’è un camping (che si dice campsite), ricevendo uno sguardo confuso e una risposta che mal interpreteremmo come sgarbata, qui di seguito una breve lista con accanto la vera parola comprensibile e usata da un britannico.
un camping = a campsite
un flipper = a pinball machine
un living = a living room, sitting room
un planning = a schedule
uno smoking = a dinner suit, dinner jacket
un golf = a pullover
uno stage* lavorativo = a work experience, internship
Le dinamiche del prestito interlinguistico sono duali e anche l’italiano ha fornito molte parole all’inglese, soprattutto negli ambiti in cui eccelliamo, quali la cucina (basti pensare a tutti i prodotti o ricette tipiche, quali pasta, pizza, mozzarella, ravioli, pesto, cappuccino ma anche a espressioni quali “al dente”), l’architettura e le arti in genere (a cappella, allegro, adagio, tempo, pizzicato, biennale, terracotta, scenario), la medicina (abbiamo incontrato influenza). Ma anche l’inglese ha dei meccanismi di storpiatura e quindi alcune parole mutuate dall’italiano hanno assunto un significato diverso.
agenda = programma del giorno
camera = macchina fotografica
latte = latte macchiato in tazza alta
pep(p)eroni = pizza al salame piccante
Sappiamo che le lingue sono in costante evoluzione e quindi anche in costante contaminazione: orecchie e occhi ben aperti!
* stage [steiǧ] in inglese significa “palco”, l’italiano in questo contesto fa ricorso al sostantivo francese “stage” [staž]