4 curiosità dalla terra degli elfi, l’Islanda

Gli islandesi sono da sempre considerati un popolo strano, si dice che mangino cibi disgustosi, che credano agli elfi…

Gli islandesi sono da sempre considerati un popolo strano, si dice che mangino cibi disgustosi, che credano agli elfi, che abbiano 13 Jólasveinar (quei piccoli orchi natalizi). La verità, forse, è che si parla di così tante peculiarità bizzarre perché la bellezza dell’Islanda, con la maestosità della sua natura, dei suoi panorami e dei suoi colori, è tale da mettere soggezione e farci credere che non possa essere reale.

Al di là delle credenze e delle leggende, però, come in tutti i luoghi del mondo anche in Islanda ci sono alcune curiosità un po’ particolari che non tutti forse conoscono, ma che vale la pena di sapere se si sta studiando l’islandese con Assimil o si vuole intraprendere un viaggio nella terra degli elfi.

1. Solo dal 2011 l’Islandese è lingua ufficiale dell’Islanda
Ebbene sì! Solo nel 2011 il parlamento d’Islanda ha sancito come lingua ufficiale del paese l’islandese. L’islandese puro ha iniziato a crearsi solo intorno al XVIII secolo poiché, fin dalla sua scoperta, in Islanda si sono parlate molte lingue diverse, dal norvegese dei Vichinghi al gaelico dei monaci celti, il tedesco, l’inglese, il basco, il francese, il danese. Una particolare curiosità riguardante la lingua islandese è la tendenza alla creazione di nuove parole, piuttosto che all’adottamento di termini inglesi quando questi entrano in uso: la parola “computer”, per esempio, non esisteva nei tempi antichi, ma invece di adottare il termine anglofono, gli islandesi hanno deciso di svilupparne uno proprio, tölva, un ibrido di tala (numero) e völva (strega o cartomante). Una “strega dei numeri”, ecco la definizione letterale di computer in islandese!

2. In Islanda non esistono i cognomi
Con questo non si vuole dire che gli islandesi abbiano il solo nome di battesimo, che per ovvie ragioni renderebbe impossibile l’identificazione di ciascun individuo, ma per come li intendiamo noi, i cognomi in Islanda non esistono. Il nome di famiglia, infatti, è composto dal nome di battesimo del padre o della madre al quale si aggiunge il suffisso -dóttir (figlia) o -son (figlio). Per esempio, il cognome di Björk, la celebre cantante, è Guðmundsdóttir, ovvero “figlia di Guðmun”. Questo significa che un figlio non avrà lo stesso cognome dei genitori e nemmeno dei fratelli di sesso diverso, e che una donna non prende il cognome del marito una volta sposata.

3. La nudità è normale
Come in molti altri stati del nord Europa, vedi la Germania e i paesi scandinavi, la nudità è considerata del tutto ordinaria. Prima di entrare in una piscina pubblica, per esempio, è del tutto consueto fare una doccia nudi in compagnia di sconosciuti, così come restare senza veli alle terme o per un tuffo nel mare. Una delle curiosità che più potrebbe lasciare spaesato un italiano o un americano, riguarda la nudità anche tra colleghi: è risaputo, infatti, che generalmente sul posto di lavoro si tende a non arrivare mai a quel tipo di confidenza intima che si ha con gli amici o la famiglia, proprio perché il lavoro è visto come un mondo parallelo dove dovrebbe mostrarsi solo la persona più integra e professionale che c’è in noi. In Islanda, al contrario, i colleghi si ritrovano spesso in viaggi di team building verso destinazioni sconosciute dove un salto in piscina è la regola… e lo si fa nudi!

4. Biancaneve era islandese
Anna Sigríður Garðarsdóttir possiede una collezione impressionante di cimeli riguardanti “Biancaneve e i Sette Nani”, la favola del 1937 di Walt Disney. La ragione per cui Anna e i suoi fratelli hanno un così profondo interesse per il racconto, e soprattutto per la protagonista, risiede nella credenza diffusa che la loro madre, Kristín Sölvadóttir, abbia ispirato il personaggio di Biancaneve. Kristín, che i figli ricordano bellissima e di una bellezza naturale come la protagonista della fiaba, era all’epoca fidanzata con Charlie Thorson, illustratore e ideatore di personaggi per la Disney, un canadese di origini islandesi. Quando il matrimonio saltò, Charlie disse a Kristín che l’avrebbe resa immortale, cosa che fece creando Biancaneve.


Immagine in apertura © Moyan Brenn / CC BY 2.0

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