L’inglese è per definizione la “lingua universale”.
Lo sa bene chi studia e si sta per affacciare al mondo del lavoro, notando subito il fatto che tutte le aziende richiedono un certo livello di conoscenza della lingua inglese.
Sempre più università italiane prevedono interi corsi completamente in inglese e, in linea generale, questa lingua serve sempre di più per vivere e rapportarsi con gli altri, anche dentro i confini del nostro paese.
Molti studenti italiani, venendo a contatto con ragazzi e ragazze della stessa età provenienti da altre parti d’Europa e del mondo, si accorgono però di un fatto curioso: spesso, gli studenti stranieri hanno un livello di inglese superiore al nostro.
Questo è un argomento sempre molto sentito, motivo di chiacchierate infinite a cena con gli amici. Abbiamo però provato a razionalizzare un po’ il discorso e capire quali sono i motivi per cui spesso gli italiani fanno più fatica a padroneggiare la lingua d’oltremanica rispetto ad altri popoli. Scopriamoli e diteci la vostra!
1. Tutto inizia a scuola… il metodo e l’approccio
Nel 99% dei casi, il primo approccio con l’inglese avviene a scuola.
È a scuola, da bambini, che impariamo a capire cosa ci piace e cosa no, gettando le fondamenta delle nostre passioni e della nostra carriera futura.
Spesso però, il sistema scolastico italiano prevede programmi di lingua (e nello specifico, di inglese), che si focalizzano molto sulla grammatica e poco sulla conversazione. Le principali difficoltà di apprendimento dell’inglese partono proprio da qui, dal primo approccio!
Sono poche le scuole in cui le lezioni vengono tenute – almeno saltuariamente – da insegnanti madrelingua che incentivano in genere l’aspetto conversazionale della lingua rispetto all’apprendimento delle regole grammaticali. Questo non significa, ovviamente, che per imparare l’inglese sia necessario amarlo fin da piccoli e impararlo alla perfezione a scuola. Ma a volte le lezioni a scuola, per le modalità in cui sono tenute, potrebbero non essere la cosa più appassionante del mondo.
Per fortuna esistono molti metodi innovativi incentrati sull’ascolto e sull’assimilazione, oltre che sull’apprendimento delle regole grammaticali.
2. La tradizione italiana del doppiaggo
Sempre seguendo il principio per cui le lingue, prima ancora che imparate, vadano vissute, salta subito all’occhio un altro aspetto che inevitabilmente crea una certa reticenza all’apprendimento dell’inglese: i film in televisione, in Italia, sono tutti completamente doppiati!
L’Italia ha infatti una lunga (e rinomata) tradizione del doppiaggio: la visione dei film in lingua originale, a differenza di quanto accade nella grande maggioranza dei paesi europei, è una pratica poco utilizzata dai più (“che noia dover leggere i sottotitoli!”).
In realtà, considerando la grande mole di film americani che giunge da noi, imparare a guardarli in lingua originale fin da bambini sarebbe un ottimo metodo per iniziare a immergersi nella lingua e nella cultura inglese, prima ancora di imparare le regole grammaticali alla perfezione!
3. La struttura grammaticale diversa
L’inglese e l’italiano hanno due origini completamente diverse: l’italiano è una lingua neolatina, mentre l’inglese è una lingua germanica. Questo comporta delle forti differenze, tra i due idiomi, sia a livello di grammatica che di struttura delle frasi.
La differente origine è uno dei motivi principali per cui alcune regole grammaticali inglesi (come i tempi verbali) risultano per noi molto più difficili rispetto a quanto avviene, ad esempio, per un tedesco.
4. Sembra facile, ma non lo è
Questo quarto motivo è una diretta conseguenza del precedente. Spesso, la difficoltà della lingua inglese è assolutamente sottovalutata: siamo tutti portati a pensare che sia una lingua molto più semplice di quanto non accada in realtà.
A un primo approccio, imparare l’inglese sembra una vera pacchia: niente coniugazioni complesse, verbi declinati per tutte le persone allo stesso modo (ad eccezione della “s” per la terza persona singolare), articoli che non si accordano per genere maschile/femminile e così via.
Addentrandosi più a fondo nello studio, si scopre un mondo fatto di tempi verbali inesistenti in italiano, phrasal verbs, espressioni idiomatiche e tante altre complicazioni che ci fanno ricredere. Questa apparente semplicità, però, porta molti studenti italiani a sopravvalutare il proprio livello di conoscenza dell’inglese, e a fare poi pessime figuracce nel momento in cui ci si interfaccia con un madrelingua o uno studente straniero.
L’importante è quindi non farsi prendere dal panico, ma nemmeno prendere lo studio dell’inglese sottogamba. Se si vuole imparare questa lingua, ormai davvero indispensabile nel percorso di studi e nella carriera professionale, è necessario quindi prestare la dovuta attenzione soprattutto nella fase di perfezionamento.
Se il vostro livello di conversazione è ancora al livello “the cat is on the table”, la cosa giusta da fare è affidarsi a testi che impostino la fase di apprendimento in modo graduale e con il metodo giusto!
In pochi mesi, sarete in grado di raggiunge re un livello di conversazione fluente e sfruttare questa lingua per aprirvi a nuove opportunità in tutto il mondo! Provate le prime 7 lezioni gratis!