Il metodo e le lingue: numeri e opinioni dal nostro sondaggio a SALTO19

Le lingue si imparano prevalentemente sui banchi di scuola, ma quanto è efficace il metodo classico?

Anche quest’anno abbiamo preso parte al Salone Internazionale del Libro di Torino, un evento secondo noi sempre importante per ogni editore che voglia entrare in contatto diretto col proprio pubblico e con l’intera platea degli attori del mondo editoriale.

Nel corso di questa manifestazione abbiamo voluto coinvolgere il pubblico, intervistandolo in merito alle lingue che ha studiato, con particolare attenzione sui metodi e sugli strumenti utilizzati e sui risultati ottenuti. La voce del pubblico ha sicuramente confermato alcune nostre convinzioni riguardo alle metodologie di apprendimento, campo in cui Assimil opera ormai da 90 anni, ma ha fatto emergere che oggi lo studio di una lingua, soprattutto per i più giovani, non è solamente più una semplice materia scolastica “obbligatoria”, ma una vera e propria necessità con forti slanci di vivo interesse verso lingue particolari.

Ripercorriamo insieme gli aspetti più rilevanti del nostro sondaggio.

Il questionario si apre con una domanda sulle lingue straniere conosciute. Sul totale del campione intervistato, la maggioranza ha risposto indicando, com’era facile aspettarsi, lingue che normalmente vengono insegnate in ambito scolastico. Guida la classifica ovviamente l’inglese (il 92,3% dichiara di conoscerlo), ma mantengono alte percentuali il francese col 34,1%, lo spagnolo col 23,9% e il tedesco col 13,6%. Un’interessante tendenza riguarda l’apprendimento del cinese e del russo, entrambe conosciute dal 3,4% del campione, dato confermato anche dalle nostre statistiche di vendita degli ultimi anni.

I numeri poi confermano che oltre il 50% del campione ha appreso le lingue sui banchi di scuola, anche se fanno emergere una chiara tendenza a dover ricorrere anche in seguito a fonti e strumenti integrativi di approfondimento.

Chiamato a valutare il proprio livello di conoscenza della lingua e i diversi aspetti migliorabili, l’80% del campione dichiara di sentire l’esigenza di aumentare le proprie competenze nella comprensione orale e nell’uso pratico della lingua parlata. Scelte confermate nella domanda successiva: interrogato sulle carenze più importanti riscontrate nel metodo di apprendimento, quasi la metà del campione (45,6%) risponde che esse riguardano proprio la conversazione orale e le esperienze dirette per l’apprendimento del lessico e della pronuncia. Si tratta di aspetti a cui i programmi scolastici tendono a dare meno spazio, ma che sono all’atto pratico quelli che davvero permettono di gestire tutte le situazioni della vita quotidiana (lavorativa e non).

In sintesi, i risultati del sondaggio confermano quello che pensiamo da sempre riguardo al metodo scolastico e agli strumenti da questo messi a disposizione degli studenti. Tra chi impara le lingue esiste la consapevolezza (forse tacita, ma piuttosto diffusa) che la conoscenza delle lingue raggiunta attraverso il metodo scolastico non sia in grado di fornire la padronanza necessaria a gestire le interazioni dirette con i madrelingua, soprattutto nel tempo. Ciò che emerge è l’esigenza di andare oltre l’approccio strettamente teorico, normalmente utilizzato a scuola, che si concentra per lo più sulle nozioni grammaticali, per migliorare la lingua soprattutto nel suo uso pratico.

La voglia di imparare davvero una nuova lingua straniera inoltre è davvero tanta. Oltre l’80% del campione si dimostra interessato o affascinato dallo studio delle lingue straniere. Ma chi decide poi di intraprendere un percorso di studio lo fa prevalentemente attraverso istituti o frequentando dei corsi. In pochi hanno la possibilità di apprendere le lingue in modo diretto o attraverso esperienze all’estero, perseverando nelle lacune espresse nelle domande precedenti. Nasce quindi l’esigenza di adottare un metodo efficace, pratico ed economico, che si inserisca come terza via tra la scuola e il viaggio studio.

Alla proposta di provare il metodo autodidattico Assimil, che parte dalla lingua parlata per arrivare alla grammatica attraverso l’assimilazione intuitiva, oltre il 90% del campione si è dichiarato favorevole. Una scelta che certamente, quando non si ha la possibilità di investire in soggiorni o esperienze all’estero o di frequentare con assiduità parlanti madrelingua, rappresenta una validissima alternativa. Noi ci crediamo da sempre, ma ci ha fatto piacere scoprire che le nostre pubblicazioni offrono una soluzione oggi più che mai attuale, grazie alla loro accessibilità e versatilità.

Con questa breve analisi speriamo di raggiungere coloro che al Salone di Torino si sono fermati per condividere con noi la loro esperienza, primo per ringraziarli nuovamente di averci regalato un po’ del loro tempo, e poi perché ci piacerebbe sapere da loro se condividono le nostre riflessioni rispetto ai dati raccolti. Questo è un invito, com’è ovvio, aperto anche a tutti coloro che a Torino non c’erano, ma che come noi hanno a cuore l’apprendimento delle lingue.

Al prossimo Salone.

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RECENSIONI

Giulia Zangerle

Ritengo che sia il miglior corso di lingue per autodidatti sul mercato. Il mio livello C1, raggiunto con l’inglese e il francese, senza dubbio alcuno deve molto ai corsi base e di perfezionamento! Grazie mille, per il servizio e la sempre cortese professionalità offerta

l.castrogiovanni@campus.unimib.it

Ho ormai finito da qualche giorno il metodo di greco moderno che proponete in catalogo. Ho seguito il corso nella sua interezza, compreso di supporto audio che ho potuto facilmente trasferire sul mio cellulare in modo tale da avere sempre a portata di mano le lezioni. Devo dire di avere ottenuto notevoli risultati in poco tempo: tutti i miei amici greci sono rimasti stupiti, mentre quelli che non mi conoscevano mi hanno scambiato addirittura per un greco inizialmente. Per questo vi ringrazio di cuore del lavoro svolto su questo manuale, che consiglio vivamente a tutti i miei amici!

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