Anna: Stell doch mal das Radio ab und den Fernsehapparat an! Im Zweiten kommt gleich eine Sendung über Marlene Dietrich, die ich gern sehen möchte.
Peter: Hat die nicht die “Kameliendame” gespielt
Anna: Nein, du verwechselst sie mit Greta Garbo, ihrer größten Rivalin
Peter: Ach ja, jetzt weiß ich, wer das ist: ihr hat der Schwanenfedermantel gehört, den wir im Filmmuseum gesehen haben.
Anna: Ja, ganz richtig. Aber es ist erstaunlich, dass du dich noch an den Mantel erinnerst. Du warst damals erst 7 acht Jahre alt.
Peter: Ich erinnere mich auch an das fleischfarbene Kleid, das sie unter dem Mantel getragen hat. Wenn sie ihren Mantel aufgemacht hat, hat man zuerst gedacht, sie ist nackt darunter.
Anna: Ja, das war beeindruckend. Allerdings ist das, was sie in ihrem Leben geleistet hat, noch beeindruckender. Ich glaube, sie war wirklich sehr mutig.
Marlene Dietrich è ancora oggi la più grande star tedesca del cinema internazionale. La si paragona a Marylin Monroe per i capelli biondi e la sua bellezza, ma anche, e soprattutto, per il fascino e il carisma che hanno incantato milioni di uomini e di donne. Anche oggi numerosi artisti sono attratti dal personaggio androgino che incarnava e ne traggono continua ispirazione.
Marlene, il cui vero nome era Marie Madgalene, nacque nel 1901 a Berlino. Nel 1930 il regista Josef von Sternberg le offrì il ruolo principale nel film “L’Angelo blu” che la rese per sempre celebre. Subito dopo la prima del film a Berlino, Marlene seguì Josef von Sternberg negli Stati Uniti, da cui non fece più ritorno malgrado i numerosi tentativi dei nazisti di riportarla in Germania.
Nel 1939 divenne cittadina americana e nel 1943/44 cantò davanti ai soldati americani la celebre canzone di Lale Anderson “Lili Marlen”. Dopo la guerra ricevette il più importante riconoscimento dell’esercito degli Stati Uniti, “The Medal of Freedom”, nonché il titolo di Cavaliere e in seguito di Ufficiale della Legione d’Onore in Francia.
Nel 1960 la sua tournée in Europa la portò per l’ultima volta in Germania. Nel 1976 si trasferì a Parigi nell’appartamento di avenue Foch. Per tutta la vita rimase legata alla sua immagine giovanile e all’età di 77 anni decise che non avrebbe mai più lasciato il suo appartamento, né che si sarebbe mai più lasciata fotografare.
Morì a Parigi nel 1992, ma venne seppellita nel cimitero di Friedenau a Berlino. Proprio a Berlino, al Museo del Cinema, Filmmuseum, è oggi custodita la sua eredità: la più grande collezione completa di opere d’arte appartenute a un’artista del XX secolo, in cui si possono ammirare i costumi di scena e leggere le lettere personali da parte di colleghi e amanti.
Se avete l’occasione di vedere uno dei suoi film, non lasciatevela sfuggire e imparate la sua lingua!